Alla fine degli anni '70 la Honda introduce sul mercato le nuove CB con motori 750, 900 e 1100, a doppio albero a camme in testa, 16 valvole. Si tratta di moto più robuste e dall'estetica indovinata, e con esse finisce l'era della mitica serie monoalbero dove aveva dominato la CB 750 Four, anche perché incalzata dalla concorrenza che ha messo sul mercato moto pluricilindriche di prestazioni e cubature superiori a quelle che il vecchio monoalbero poteva garantire.
Nel 1978 al salone di Colonia viene presentata la nuova CB750 K che è dotata del nuovo motopropulsore di prestazioni superiori ma con estetica e soluzioni ciclistiche che non convincono. La linea è tondeggiante, vengono riproposte le 4 marmitte separate e al posteriore c'è un freno a tamburo, mentre l'ultima serie della CB, la SuperSport poteva vantare una terna di freni a disco. L'impronta è chiaramente più' turistica che sportiva, il serbatoio panciuto e il manubrio rialzato ne danno una conferma.
Una volta in sella però le cose non sono proprio come sembrano, alcune vibrazioni si fanno sentire ad alcuni regimi critici, ma il nuovo motore ha un indole spiccatamente sportiva con potenza massima dichiarata di 80CV a 9000rpm, e incline a salire rapido di giri essendo un motore "quadro" (62x62mm) e con 4 valvole per cilindro.
L'esperienza fatta con la CBX1000 a 6 cilindri sulle camere di scoppio a tetto e i nuovi carburatori Keihin a depressione da 30 mm assicurano una erogazione regolare a tutti i regimi.
Potete visualizzare i dettagli dei diversi modelli: